A più di un anno dalla chiusura degli stati a causa della pandemia, il mondo del calcio si interroga su quando finalmente i tifosi potranno ritornare a guardare dal vivo i propri beniamini.
Immaginare una partita di calcio senza tifoserie sulle gradinate, era qualcosa di estremamente inimmaginabile ( salvo in casi di squalifiche dei terreni di gioco da parte delle Federazioni) prima di Covid19.
Inni, cori, scenografie appaiono oggi, a più di un anno dalla chiusura totale, un lontano e piacevole ricordo.
La nostalgia della "domenica allo stadio" inizia a far breccia nei cuori dei tanti tifosi che, a gran voce chiedono la riapertura delle strutture.
Lo stop agli ingressi dei supporters è un problema che non ha coinvolto solo le tifoserie ma anche i tanti club che, privi degli incassi derivanti dai botteghini, si ritrovano oggi in forte deficit economico.
A far accendere una fievole speranza, per una graduale riapertura ai tifosi, ci ha pensato Andrea Costa, sottosegretario al Ministero della Salute che, nelle ultime sue dichiarazioni, ha ipotizzato un ripristino parziale della situazione magari per le ultime giornate del campionato attualmente in corso.
Da quanto appreso, la soluzione più ottimale, al vaglio dei tecnici sanitari, sembrerebbe quella di predisporre tamponi ai tifosi, prima del loro ingresso nelle strutture.
Un idea che prende sempre più vigore con il passare dei giorni sulla spinta anche di alcune dichiarazioni rilasciate dal Presidente Uefa Aleksander Ceferin che, intervistato, ha ribadito la sua posizione irremovibile a non voler un Europeo senza pubblico.
La Premier in Inghilterra inoltre riaprirà le porte degli impianti a breve, fattore che in tutta Europa costringe le Federazioni ad accelerare le discussioni per trovare soluzioni sul tema riaperture.
E la Serie A?
Dopo la breve parentesi dello scorso autunno quando, per le prime giornate del campionato iniziato a metà settembre fu consentito l’accesso di qualche migliaia di tifosi, provvedimento rientrato dopo il dilagarsi della seconda ondata, si spera di riaprire, questa volta senza passi indietro, anche per la parte finale dell’attuale campionato che si concluderà il 23 maggio.
Per rendere possibile tutto questo servirà però un calo dei contagi, ma soprattutto il procedere della campagna vaccinale affinché ci siano le condizioni di sicurezza.
In questi termini si è espresso Andrea Costa, Sottosegretario al Ministero della Salute, che si è soffermato sull’argomento in un intervento ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss Napoli’: “In questo momento la priorità è correre sul piano vaccinale.
Ciò vorrebbe dire tornare alla vita normale, e dunque poter tornare dentro agli stadi, gli impianti e le palestre”.
Il Governo sembra già avere chiaro un piano di base: “Quando si deciderà di riaprire gli stadi bisognerà condividere un metodo per l’ingresso. Un’idea potrebbe essere, oltre all’intensificarsi dei vaccini, fare tamponi prima dell’ingresso. Si possono ipotizzare diverse soluzioni. Vedremo, l’importante è che sia un progetto condiviso“.
La speranza di appassionati e addetti ai lavori è che questo possa avvenire almeno nel mese di maggio, quando si disputeranno le ultime quattro giornate.
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